L’intimazione del licenziamento nell’era digitale: dalla notificazione a mezzo raccomandata all’invio tramite WhatsApp

Autori

  • Anna Rota Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2421-2695/7574

Parole chiave:

forma scritta del licenziamento, obbligo di motivazione del recesso, notificazione del licenziamento a mezzo sms, e-mail, WhatsApp e social network, inefficacia del licenziamento, danni alla persona del lavoratore

Abstract

L’A. si propone di analizzare l’incidenza degli strumenti di comunicazione elettronica nell’ambito dei rapporti di lavoro, verificando in particolare l’impatto sulla fase estintiva. 

Dopo una disamina dei precedenti che hanno valutato l’idoneità di sms, e-mails e WhatsApp ad integrare il requisito della forma scritta del recesso datoriale, prescritto dall’art. 2, co. 1, l. n. 604/1966, il contributo si sofferma sui limiti di tali applicativi, per ciò che concerne l’assenza di sottoscrizione autografa da parte del mittente senza, tuttavia, trascurare le criticità che soprattutto lo short message system e twitter presentano sul versante dell’obbligo di motivazione, da adempiere contestualmente all’intimazione del recesso (a seguito dall’entrata in vigore della l. n. 92/2012).

Nel dipanare la fitta trama di questioni giuridiche che le moderne forme di comunicazione digitale sollevano, l’A. si concentra infine su aspetti non ancora oggetto di contenzioso, allo scopo di valutarne la potenzialità lesiva alle prerogative che il legislatore aveva inteso preservare introducendo l’obbligo della forma scritta nel caso di recesso da parte del datore di lavoro.

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Pubblicato

2017-12-14

Come citare

Rota, A. (2017). L’intimazione del licenziamento nell’era digitale: dalla notificazione a mezzo raccomandata all’invio tramite WhatsApp. Labour & Law Issues, 3(2), R. 25–47. https://doi.org/10.6092/issn.2421-2695/7574

Fascicolo

Sezione

Reports & Comments