Il lavoro minorile nelle piattaforme digitali. Profili generali e questioni di genere degli Youtubers come caso di studio

Abstract

Questo articolo esamina l'aspetto economico delle attività dei giovani sulla rete, concentrandosi su YouTube. Viene presentata l'attività di YouTube e in particolare la percezione che di essa ha la popolazione giovane attiva sulla piattaforma: l'elemento dominante in questo contesto è il gioco e l'espressione di se stessi o l’obiettivo di ottenere guadagni economici? Oppure si tratta di una forma ibrida che racchiude entrambi gli elementi?  Il gioco/lavoro delle ragazze su Youtube presenta delle caratteristiche specifiche e, in caso affermativo, sono necessarie tutele specifiche?  Secondo le A. l’attività delle YouTubers assomiglia a un tipo di lavoro su piattaforma che comporta un aspetto di potenziale sfruttamento dei minori e ha una dimensione di genere, tanto da richiedere una riforma delle norme esistenti sul lavoro minorile. Due principi possono essere utili per addivenire ad una soluzione. In primo luogo, è importante riconoscere che l'attività di YouTuber non è solo svago ma anche lavoro, anche quando i partecipanti sono bambini e ragazzi al di sotto dell'età legale richiesta per il lavoro. In secondo luogo, trattandosi di lavoro, i bambini non dovrebbero essere esclusi  a priori, ma dovrebbero ottenere l’applicazione di condizioni di lavoro adeguate alla loro condizioni e compensi equi. Tale approccio bifasico potrebbe servire non solo per contrastare lo sfruttamento economico dei bambini e dei giovani nel lavoro su piattaforma, ma anche districare le connessioni che si creano tra le aspirazioni economiche delle ragazze e le tradizionali “norme di genere”.