Stampa 3D: un nuovo rischio da ignoto tecnologico?
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2421-2695/5421Parole chiave:
technological innovation, 3D printing, health and safety at workplace, risk prevention and management, precautionary principle.Abstract
Il contributo si sofferma sull’impiego della manifattura additiva e delle tecniche di prototipazione rapida nei luoghi di lavoro, analizzando in particolare le stampanti 3D.
Dopo una breve disamina delle opportunità e dei vantaggi della manifattura additiva e delle tecniche di prototipazione rapida, si considerano i rischi legati alle nuove tecnologie e le risposte che l’ordinamento offre per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori.
Attraverso l’analisi della giurisprudenza e della riflessione teorica sul punto, si tenta di offrire una lettura del principio di precauzione - enunciato nelle fonti internazionali, nell’art. 174 TFUE ed in una cospicua serie di provvedimenti adottati in sede nazionale - al fine di prospettare futuri scenari nei contesti che ricorrono alla digital fabrication. In particolare, l’A. si sofferma ad individuare i parametri di riferimento e le regole di comportamento da adottare in via cautelare – precauzionale nelle realtà produttive e nei laboratori scolastici (specie a seguito dell’entrata in vigore della l. 128/2013 e della l. 107/2015) in attesa che gli studi scientifici in argomento confermino o smentiscano la pericolosità delle sostanze e delle procedure utilizzate per stampare in formato tridimensionale.
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