Spunti di riflessione su un’etica per il nostro tempo

Autori

  • Alberto Scerbo Università di Catanzaro

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2421-2695/5470

Parole chiave:

corruption, public ethics, public morality, equality, communitarianism, institutions responsibility, theory of justice, power of individual, democracy rules

Abstract

Di fronte alla realtà globale si è assistito al progressivo restringimento dello spazio dell’azione politica per lasciare campo libero alla spinta impositiva dei soggetti dominanti.

Le ombre di un sistema diluito ed espanso di potere che maschera i veri soggetti che impongono il proprio volere e la contestuale rarefazione dei contrappesi ideati per contenere le derive autoritarie ed arbitrarie, richiama il problema della definizione della base valoriale del potere. Sul tema l’approccio di fondo è nel senso della contrapposizione tra proposte di non cognitivismo assiologico e visioni perfezionistiche.

Proprio sulla scia delle teorie che si sono orientate ad una ricerca delle regole formali per indirizzare le azioni materiali e all’indicazione di procedure razionali per supportare le scelte collettive, si è andata affinando la teorizzazione di un’etica pubblica che, superando i limiti di un indirizzo metafisico, si è profilata come una proposta oggettivista e costruttivista. Con il dichiarato intento di elaborare uno schema aperto di confronto critico e collettivo per la determinazione della moralità delle istituzioni il nucleo dell’indagine riguarda la scoperta dei criteri di giustificazione dei principi e delle regole che presiedono alla sfera pubblica, attraverso la formazione di un consenso collettivo difendibile mediante il ricorso a buone ragioni.

Partendo da tali premesse, l'autore, dopo aver ripercorso criticamente le varie teorie sull'etica pubblica contenute nelle opere di Bentham, Rawls e Dworkin, auspica un ripensamento sostanziale dei processi organizzativi della sfera pubblica, che investa le modalità di intersecazione di politica, diritto ed economia. In particolare, si avverte la necessità di ricomporre il legame tra il giusto e il bene, nella consapevolezza che le procedure non possono in alcun modo prescindere dai contesti e, cioè, dalla presenza di ideali e di valori esistenti di fatto, che connotano ogni comunità ed anche i singoli uomini, verificabili razionalmente.

Il politico, il giuridico e l’economico non hanno valore in sé, e neppure nella loro reciproca relazione, ma solamente in connessione con quell’intero che è l’umano.

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Pubblicato

2015-10-05

Come citare

Scerbo, A. (2015). Spunti di riflessione su un’etica per il nostro tempo. Labour & Law Issues, 1(2), I. 1–17. https://doi.org/10.6092/issn.2421-2695/5470

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